Un allenatore è un giudice, un oratore, un saggio, un professore dello sport, un specialista in finanza, uno psicologo ed uno psichiatra.
Deve essere ottimista e talvolta per rendere il pessimista più ottimistico deve sembrare modesto, ma deve essere ancora orgoglioso. Essere entusiasta, ma non troppo.
Deve avere la pelle di un elefante, la ferocia di un leone, l’odore di un cane giovane, il coraggio di un bufalo, la resistenza di una antilope, la saggezza del gufo, l’astuzia di una volpe e aver il cuore come quello di un gatto.
Egli deve essere sempre pronto a sacrificare il suo tempo con generosità, il suo denaro, il potere, la giovinezza, la vita familiare e la salute.
Come ringraziamento darà un’abbondanza di “magnanimità” (generosità): ricevendo nessuna ricompensa, avrà una soddisfazione personale molto piccola, poco riconoscimento e tanta CRITICA.
Ma un buon allenatore ascolta con attenzione i suoi studenti avendo qualche gioia. Ha soddisfazione spirituale di vedere i progressi degli studenti sotto la sua guida, egli vive il brivido della vittoria con chi vince e sa sopportare la sconfitta con dignità.
Inoltre insegna i mezzi di mantenimento del corpo e dell’anima che lo aiuta a progredire insieme ai suoi allievi.
Nonostante le critiche ed i sacrifici, lui ama il suo lavoro perché è: allenatore.